I Fatti di Correzzola

 

9 Luglio 2006 - Primo sondaggio

Abbiamo dei documenti importanti, ma non le prove dell'abbattimento, quindi un

caldissimo 8 luglio i RAF si organizzano per effettuare il primo sopralluogo a Correzzola.

Nel frattempo Mirko Tesser e Alessandro Voltolina, si mettono in contatto con il

proprietario del terreno, il gentilissimo Donato Lazzarin, che ci autorizza ad entrare nella

sua proprietà. Siamo abituati nelle nostre zone ad operare in aperta campagna, ma il

rettangolo di terreno incoltivato da tantissimi anni, ora pieno di fitta vegetazione. Questo ci

impedisce di usare al meglio i metaldetectors, ma non ci impedisce di trovare le prime

prove: frammenti di alluminio avio.




I primi frammenti di alluminio avio


Siamo sulla buona strada, Tesser ci porta da un altro testimone che conferma l'accaduto.

Conosciamo così la signora Remigia Biondi, che, sbalordita del nostro gruppo e impegno,

racconta con le lacrime agli occhi di quell'aereo caduto in picchiata e avvolto dalle

fiamme. Ci rivela che ci fu anche un tentativo di recupero, ma a causa di una falda

rendendo così impossibile ogni tentativo di estrarre il corpo dilaniato del pilota. Fu trovata

la piastrina di riconoscimento e consegnata alla milizia che intervenne per allontanare i

civili. Il cratere, con i resti del pilota e del suo aereo, fu riempito di terra e chiuso.

Durante i sondaggi, viene redatto con il Comando dei Carabinieri di Codevigo (Pd) il

verbale che ci autorizza alle ricerche di materiale bellico e un altro gruppo si reca in

comune di Correzzola. Qui, il proprietario del terreno Sig. Lazzarin, unitamente al

Presidente Leo Venieri e a Marcello Spinozzi si recano presso gli uffici

dell'Amministrazione Comunale per un colloquio diretto. Conosciamo così i gentilissimi

Mauro Fecchio, Sindaco, e il Geometra Nicola Lunardi ed illustriamo il motivo della nostra

presenza nel territorio Comunale ed ufficializzare la richiesta di collaborazione al recupero

con la promessa di collaborazione da parte dell'Ente Locale al recupero del caccia italiano

e ai resti del suo sfortunato pilota.